La basilica di Santa Maria dei Servi è una chiesa di Bologna fondata nel 1346 come chiesa dell'ordine dei Servi di Maria, dal 1386 ne iniziarono i lavori di ampliamento su disegno di padre Andrea Manfredi da Faenza, generale dell'ordine.
La facciata, dal semplice paramento in muratura laterizia, presenta un oculo circolare per un rosone mai realizzato; l'arioso quadriportico antistante, sostenuto da eleganti colonne marmoree e nel quale lavorò anche il giovane pittore forlivese Filippo Pasquali, risulta il completamento (secoli XV-XIX), di un portico adiacente alla chiesa iniziato da Antonio di Vincenzo verso il 1393, e venne terminato nel 1846 dal Marchesini. Le lunette del portico lungo il fianco della chiesa furono affrescate da con Storie della vita di san Filippo Benizzi (secolo XVI), oggi molto sbiadite. Il campanile fu eretto nel 1453. L'esterno dell'abside, risalente al 1437, è un bell'esempio di gotico bolognese.
La chiesa ha impianto basilicale a tre navate, le volte a crociera sono sorrette da archi acuti con costoloni in cotto: singolare l'alternanza di colonne circolari e pilastri ottagonali.Segue l'ingresso alla Sagrestia, dove si conservano tre Storie del Battista (Mastelletta, 1620-23). Nel convento: la Madonna del Santuario di Mondovì in gloria e santi (Alessandro Tiarini); San Carlo Borromeo e angeli (Guido Reni, 1613); una Madonna col Bambino (Giovanni da Modena).
Il coro è circondato da un deambulatorio sul quale si aprono tre cappelle radiali; all'inizio del peribolo, sulle pareti si vedono tracce interessanti di affreschi di Vitale da Bologna. Ancona in terracotta policroma con la Vergine col Bambino e i santi Lorenzo e Eustachio (Vincenzo Onofri, 1503) e originale polittico ad affresco con incorniciature in terracotta, opera di Lippo di Dalmasio. All'altare maggiore tabernacolo marmoreo con Cristo risorto tra la Vergine e san Giovanni Battista, con i santi Pietro e Paolo di Giovanni Angelo Montorsoli. Dietro gli stalli lignei del coro (XIV secolo).
Agli inizi del peribolo: Presentazione di Maria al tempio (Alessandro Tiarini); più avanti la Lastra tombale di Andrea da Faenza (m. 1396), fondatore della chiesa; resti di affreschi trecenteschi; Monumento a Gian Giacomo e Andrea Grati, capolavoro di Vincenzo Onofri. Nella prima cappella radiale, preziosa tavola Madonna col Bambino e angeli di Cimabue e alla parete, Madonna col Bambino e i santi Cosma e Damiano di Lippo di Dalmasio.
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