La basilica di San Domenico Maggiore è una chiesa monumentale di Napoli sita in posizione pressoché centrale rispetto al decumano inferiore, nella piazza omonima. Voluta da Carlo II d'Angiò ed eretta tra il 1283 e il 1324, divenne la casa madre dei domenicani nel regno di Napoli e chiesa della nobiltà aragonese. La basilica, assieme al suo adiacente convento, costituisce uno dei più grandi e importanti complessi religiosi della città, sia sotto il profilo storico, che artistico che culturale.
La basilica è ricca di opere d'arte sia scultoree che pittoriche, nonostante i diversi furti che si sono susseguiti nel corso del tempo e nonostante gli spostamenti che hanno visto alcune di queste trovare esposizione definitiva nei poli museali cittadini o esteri. Un quadro in tondo raffigurante San Domenico è esposto sulla controfacciata, opera di Tommaso De Vivo, autore anche dei tondi con Santi domenicani posti tra gli archi della navata centrale.
Il soffitto a capriate originario fu sostituito nel 1670 da quello a cassettoni e dorature, di gusto barocco; al centro è lo stemma domenicano mentre agli angoli sono collocati stemmi vicereali. In corrispondenza della quinta arcata di sinistra è il pulpito della metà del XVI secolo; il pavimento risale invece ai lavori di Domenico Antonio Vaccaro, che lo rifece ex novo nel 1732.
Le cappelle della basilica sono in totale ventisette, di cui nelle navate laterali ce ne sono quattordici, sette per lato. Nella settima cappella a destra è l'accesso alla sacrestia di San Domenico dalla quale si accede a sua volta alla sala del Tesoro di San Domenico. Altre otto sono invece collocate nel transetto (quattro per lato). Quest'ultimo è caratterizzato da altari e sepolcri databili dal Trecento al Cinquecento e vede nella seconda cappella sul lato destro l'accesso agli antichi ambienti della ex chiesa di San Michele Arcangelo a Morfisa, nella quale è presente tra l'altro anche l'ingresso/uscita che dà su piazza San Domenico Maggiore. Nella controfacciata sono invece collocate due cappelle aggiunte dopo l'edificazione della basilica e poste ai lati dell'ingresso principale centrale, chiudendo quindi i vecchi accessi laterali della facciata sul cortile esterno.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.