Il patrimonio documentario dell’Archivio di Stato di Trieste si estende per 20.000 metri lineari ed è costituito da oltre 280 fondi archivistici, per un totale di circa 140.000 pezzi. Il materiale archivistico è consultabile presso la Sala di studio, dove personale e strumenti di ricerca sono a disposizione degli utenti.
Il materiale conservato è costituito prevalentemente dalla documentazione degli uffici statali succedutisi sul territorio triestino dalla metà del secolo XVIII. Gli atti delle precedenti magistrature di carattere locale, che subirono ripetute distruzioni, si conservano invece presso l’archivio comunale, istituito intorno alla metà del sec. XIX per suggerimento di Pietro Kandler, che ne divenne il primo conservatore. In seguito al trattato di Saint-Germain (settembre 1919) ed ai successivi accordi protrattisi fino al 1924, rientrarono a Trieste gli archivi delle magistrature che, dopo i falliti tentativi del 1904-1906 di istituire un archivio storico alle dipendenze della luogotenenza del Litorale austriaco, erano stati invece inviati a Vienna: essi comprendevano tutti gli uffici politico-amministrativi dello Stato succedutisi a Trieste fino al 1814.
Altri archivi (parte della direzione di polizia di Trieste, tribunali di guerra, processi politici già estratti dal tribunale provinciale di Trieste e documentazione relativa ai militari di queste terre), evacuati durante il periodo bellico in altre zone più sicure dell’impero austro-ungarico, furono a loro volta recuperati nel periodo 1919-1924. Successivi versamenti da parte degli uffici subentrati a quelli austriaci hanno permesso di completare gli archivi dell’amministrazione politica, giudiziaria, finanziaria e marittima anteriori all’annessione di Trieste all’Italia.
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