Con i suoi ruderi, rimasti sempre parzialmente affioranti, l’anfiteatro è certamente il monumento antico più celebre di Larino, anzi, senza dubbio, rappresenta da sempre il simbolo della città. Negli ultimi decenni, purtroppo, l’area è stata interessata da un'intensiva urbanizzazione, in quanto adiacente alla ferrovia ed alla strada statale.
Edificato nell'ultimo ventennio del I secolo d.C. per volontà testamentaria di L. Capitone, personaggio appartenente al rango senatorio, come è attestato da un'iscrizione, sia pure frammentaria, originariamente posta a coronamento della porta occidentale dello stesso anfiteatro, l’edificio era destinato ai combattimenti gladiatori, e rappresentò uno degli esempi di rinnovamento edilizio che interessò tutto l’impero romano, subito dopo la fastosa inaugurazione a Roma dell’anfiteatro Flavio: all'epoca furono molti i personaggi di alto rango che decisero di finanziare la costruzione di simili edifici.
Tra quelli noti del mondo antico, quello di Larino è un anfiteatro a pianta ellittica di medie dimensioni, simile per dimensioni a quelli di Luceria oppure di Alba Fucens, ma molto più modesto di quello di Capua. Pur non grandissimo, presenta all'esterno un asse maggiore di m. 97,80 (con orientamento nord-sud) ed uno minore di m. 80 (con orientamento est-ovest) ed un’arena di m. 59,40 x m. 41,60. Con una superficie complessiva di oltre seimila metri quadrati, poteva agevolmente ospitare quasi undicimila spettatori. Nulla si sa delle manifestazioni allestite in occasione dell'inaugurazione, avvenuta sotto l’imperatore Tito. Dalla presenza di alcuni elementi tecnici, si ipotizza che la struttura dell’edificio potesse essere adattata all'occorrenza anche per spettacoli teatrali (a quanto è dato sapere, un teatro mancava a Larino) oppure per spettacoli circensi.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.