L'acquedotto ferrarese appare come una struttura moderna ma che allo stesso tempo richiama ad interventi risalenti al periodo rinascimentale. La costruzione è stata concepita quasi interamente in cemento armato ed appare a prima vista piuttosto imponente ma grazie alle intuizioni dei suoi realizzatori l'acquedotto ha assunto una propria maestosità e leggiadria estetica, inserito in una vasta piazza circondata dal verde e da alti alberi che ne testimoniano le grandi dimensioni.
La struttura è alta circa 37 metri e poggia su di una base tendenzialmente circolare assimilabile agli antichi templi cinquecenteschi. Dalla base a dodecaedro si diramano due scalinate, una delle quali porta ad un'imponente fontana. Oltre il basamento dodecagonale rivestito in pietra trachitica si innalzano dodici colonne alte 12 metri che sorreggono il grande serbatoio pensile della capienza di 2.500 mc. Termina la struttura una grande cupola a gradoni.
Di rilevante effetto e importanza appare la fontana realizzata da Arrigo Minerbi in contemporanea con l'acquedotto che ritrae il fiume Po e i suoi affluenti: infatti i pioppi che circondano la costruzione sono un riferimento al mito classico di Fetonte e alle sue sorelle, le Eliadi, trasformate proprio in pioppi quando il fratello, colpito da Zeus per punirlo della sua incapacità di guidare il carro che trainava il Sole, cadde precipitosamente nella Pianura padana trasformandosi nel fiume Eridano, l'odierno Po.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.