Ricostruita sui resti del monastero benedettino fondato nel VIII secolo e distrutto dai Saraceni verso il X secolo. Nella cripta abbaziale si trova l'altare più antico del Piemonte: sorge nelle vicinanze di un antico tempio pagano, a prova di ciò i reperti romani ritrovati e i materiali di reimpiego di epoca romana utilizzati nella costruzione dell'abbazia.
Governata da oltre quaranta abati, soprattutto benedettini, l’Abbazia visse secoli di gloria, contribuendo anche alla crescita ed allo sviluppo dell’agglomerato urbano di Cavour. Alle soglie del XIV secolo iniziò una lenta decadenza, culminata con la distruzione da parte dei Francesi di Lesdiguieres nel 1592. La ricostruzione avviata nel XVIII secolo seguì i canoni barocchi, con l’inserimento di stucchi e decorazioni quasi del tutto perduti, e comportò una notevole riduzione dell’edificio rispetto all’originale: la chiesa infatti era suddivisa originariamente in tre navate e inglobava anche l’odierno porticato.
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