L'Abbazia di Torri fu molto influente nel corso del XIII secolo, quando esercitò un costante ruolo di mediazione tra i signori locali ed il Comune di Siena. Il riconoscimento della sua importanza fu sancito da una decisione del 1245, quando il Comune prese i monaci sotto la propria protezione e questi si impegnarono a costruire i mulini sulla Merse.
Nel l'Abbazia 1333 venne devastata dalle truppe pisane e da allora ne iniziò la lenta decadenza, finché nel 1446 morì l'ultimo Abbate regolare. Nel 1530 il monastero fu devastato dalle truppe imperiali. Alla fine del Cinquecento l'Abbazia passò alla famiglia Piccolomini, venne restaurata e divenne chiesa parrocchiale. Nel 1867 rientrò tra i beni della Chiesa alienati dalla Stato italiano, ad eccezione della chiesa; i proprietari della struttura hanno trasformato il monastero i villa residenziale, tuttavia hanno mantenuto intatto il chiostro.
Il chiostro è un quadrato (circa 11 metri per lato) cinto da tre serie sovrapposte di arcatelle. La prima è realizzata in pietra bicroma, la seconda è in cotto e la terza è in legno. I pilastri della prima serie sono circolari o esagonali (tranne quelli angolari, che sono quadrati) e presentano numerose e ricche decorazioni nei capitelli, nei pulvini e sugli stessi pilastri (episodi biblici, simboli delle corporazioni locali, elementi animali e vegetali a significato simbolico).
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.