L'abbazia venne fondata dai nobili di Tarasp nel XII secolo, ovvero attorno al 1150, nello stesso luogo dove sorgeva una piccola cappella dedicata alla Vergine Maria e trasferendo qui da Scuol-Schuls nell'Engadina la loro fondazione monastica del tardo XI secolo istituendo con essa un luogo della memoria dinastica familiare.
Il monaco Goswin nella seconda metà del Trecento redasse una storia del monastero, il Registrum monasterii Montis sancti Marie. Inoltre riordinò l'archivio, estendendo diversi registri documentali che conservano sino a oggi la ricca documentazione medievale del monastero.
La chiesa dedicata alla Vergine Maria, è in stile romanico. Questa presentava tre navate risalenti al XII secolo; fu in seguito trasformata in stile barocco, nel 1643 e nel 1648, dall'allora abate Jakob Grafinger. In totale la chiesa aveva cinque navate; due di queste, quelle orientali, vennero separate per poter far posto al coro, alla sacrestia e alla cappella. Negli anni sono anche state ingrandite le dimensioni delle finestre romaniche per poter ottenere una maggiore illuminazione degli interni; le decorazioni a stucco, tipiche del periodo rinascimentale, sono ascritte a Florian Nuth di Innsbruck e al padre gesuita Paul Bock.
La cripta romanico-bizantina, che è la parte più antica dell'edificio e che non ha subito modifiche nel corso della storia, ospita affreschi romanici con influssi bizantini, esempio rarissimo in tutta la regione alpina. Fu consacrata nel 1160 dal vescovo di Coira Sant'Adalgod (4 febbraio 1151 - 3 ottobre 1160), che la destinò come il primo luogo di culto. Fu nel 1643 che una parte della cripta, quella occidentale, venne dedicata alla sepoltura dei monaci, erigendo un muro. Quando nel 1980 venne abbattuto il muro divisorio, riaffiorarono antichi affreschi romani, fino ad allora non noti. La cripta fu visitata dal pontefice, allora cardinale, Benedetto XVI assieme a suo fratello.
La cripta è visitabile solo nel periodo estivo, durante la preghiera serale dei Vespri, in modo tale da preservare gli antichi affreschi. Difatti, per ragioni squisitamente conservative, nel 2007, è stato inaugurato dall'allora abate, Bruno Trauner, il museo dedicato alla storia e ai tesori d'arte dell'abbazia benedettina.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.