Il pozzo sacro fu probabilmente edificato alla fine dell’Età del Bronzo (1200-900 a.C.) per celebrare i rituali del culto dell’acqua. Il pozzo fu portato alla luce casualmente, negli Anni Venti, durante i lavori di ricerca di una fonte d’acqua. La costruzione è costituita da un ampio cortile che dà accesso ad un vestibolo, a sua volta collegato mediante una scala (17 gradini) con la “camera a tholos” (circa 7 metri) che sovrasta la sorgente. Il cortile, accessibile mediante una scala di quattro gradini, è irregolarmente circolare ed è recintato da un massiccio muro lungo il quale si svolge un sedile, presumibilmente atto ad ospitare il popolo durante le cerimonie sacre. All’epoca dello scavo (1938) il pozzo ha restituito numerosi reperti riferibili all’età nuragica, punica e romana (ceramiche, metalli, bruciaprofumi), segno di una certa continuità di utilizzo quasi sempre collegata a riti pagani.
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