La collezione è conservata in un'unica sala presso la sagrestia della chiesa del Sacro Cuore del Suffragio ove sono raccolti documenti e foto che documenterebbero le manifestazioni ultraterrene delle anime dei defunti, tra cui un libro di preghiere in cui si riconoscerebbe l'impronta di una mano impressa su una pagina, delle impronte infuocate sugli abiti talari e sulla camicia di Isabella Fornari, badessa delle Clarisse di Todi nel 1731, la federa di un cuscino impressa a fuoco dall'anima di una suora morta di tisi nel 1984, apparsa a una consorella per convincerla a pregare per la salvezza della sua anima e altre reliquie tra cui le tracce lasciate dal passaggio di una donna defunta sul berretto del vedovo mentre gli chiedeva di recitare delle preghiere per affrettare il suo passaggio in Paradiso. Tra i documenti esposti si può osservare la fotocopia di una banconota da dieci lire, in parte bruciata, che lo spirito di un sacerdote trapassato avrebbe lasciato tra l'agosto e il novembre del 1920 nel monastero di San Leonardo di Montefalco, insieme ad altre ventinove banconote, per convincere i suoi confratelli a farsi dedicare una messa.
Una delle reliquie con le impronte più nitide è la camicia da notte appartenuta a Giuseppe Leleux di Wodecq che reca impressa sulla manica la bruciatura della mano della madre morta nel 1762. L'evento sovrannaturale sarebbe avvenuto nel 1789 quando la defunta apparve al cospetto del figlio durante la notte, rimproverandolo per la vita dissoluta che stava conducendo e per il fatto di averla dimenticata nelle sue preghiere. Il figlio rimase così colpito dalle parole dello spettro da dedicarsi da allora in poi alla Chiesa tornando sulla retta via e morendo addirittura in odore di santità.