Il monumento, costruito lungo la via Flaminia antica, era originariamente costituito da due tamburi gemelli, posti su un alto podio, realizzati in opera cementizia e rivestiti in marmo.
Oggi si conserva in situ solo il nucleo di uno dei due tamburi gemini, mentre il rivestimento marmoreo, in parte recuperato durante gli scavi del 1875, fu successivamente trasportato e quindi ricomposto, dopo un attento studio, dall’archeologo Giacomo Boni sulla via Nomentana, nella proprietà del barone Alberto Blanc. Il Boni ricostruì uno solo dei due tamburi, realizzando ex novo il basamento in mattoni rossi e il nucleo, decorato dal fregio originale a ghirlande con cippi di coronamento. Il sepolcro è datato in età imperiale, tra il I e il II sec. d.C.
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