Il primo fondo della Discoteca di Stato è la raccolta discografica "La parola dei Grandi", voci raccolte da Rodolfo De Angelis nella prima metà degli anni venti; da questo nucleo si costituì, per la prima volta in Italia, un patrimonio sonoro pubblico che nel corso degli anni si arricchirà con documenti di folklore, musica, storia, teatro, danza, cinema.
Le collezioni dell'Istituto sono formate da documenti registrati su oltre 450.000 supporti: cilindri di cera, fili metallici, dischi, nastri, compact disc, videocassette, dvd, blu-ray, pervenuti tramite deposito legale, acquisto, donazione, convenzioni con altri Istituti, oltre alle registrazione di manifestazioni culturali organizzate anche in collaborazione con istituti.
Il deposito dei documenti fu regolato all'origine dalle leggi del 1934 e del 1939 che definirono gli scopi dell'istituto ed obbligarono tutte le case editrici fonografiche italiane o rappresentate in Italia ad inviare all'istituto copia delle pubblicazioni discografiche richieste. Grazie a queste leggi, l'archivio contiene oggi una parte consistente del patrimonio discografico nazionale.
La collezione rappresenta una parte cospicua del patrimonio, con incisioni, anche inedite, di compositori e interpreti di musica classica e operistica, rock, leggera e jazz italiana ed internazionale.
Alcuni documenti sono di particolare pregio, come le esecuzioni di alcuni dei più famosi cantanti del primo novecento: Enrico Caruso, Titta Ruffo, Lily Pons, Tito Schipa, di celebri direttori di orchestra: Arturo Toscanini, Felix Paul Weingartner, Victor De Sabata, compositori che eseguono le proprie opere: Ottorino Respighi, Umberto Giordano, Alfredo Casella.
Di notevole interesse, trattandosi spesso di repertori raramente o mai eseguiti, le registrazioni di concerti organizzati direttamente dall'istituto o da altre associazioni: Sagra musicale umbra, Settimana musicale senese, Settimane per i beni musicali, concerti dell'Accademia Filarmonica Romana, dell'Accademia di Santa Cecilia e spettacoli del Teatro dell'Opera di Roma.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.