Il primo nucleo della biblioteca Corsiniana si fa risalire alla donazione di papa Clemente XII a suo nipote il cardinale Neri Maria Corsini della sua biblioteca personale nel 1733. Al 1738 risale la prima inventariazione dei manoscritti conservati nella biblioteca da parte del copista della stessa biblioteca Arrigo Arrigoni, intitolata "Indice de' libri manoscritti che si conservano nella Libreria della Ecc.ma Casa Corsini". Questo indice, arricchito nel tempo dai successivi copisti e dai bibliotecari della biblioteca di casa Corsini, è la base dei moderni cataloghi di manoscritti della biblioteca e si conserva ancora nella biblioteca stessa. Nel 1754 la biblioteca venne aperta al pubblico.
A questo primo nucleo si sono via via aggiunte altre collezioni (vale la pena ricordare ad esempio il Fondo Rossi acquistato dagli eredi Corsini nel 1786), fino alla fusione con la biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei (promossa dallo Stato italiano nel 1883) e con le sue pregevoli opere di cui vale senz'altro la pena citare il Fondo orientale dello studioso Leone Caetani.
Oltre ad un cospicuo numero di preziosi manoscritti dunque, la biblioteca conserva pregevolissime collezioni a stampa tra cui primeggiano gli incunaboli (c' è ad esempio la collezione probabilmente più completa al mondo delle edizioni sublacensi e romane degli stampatori Sveynheym e Pannartz dal 1465 al 1473, vale a dire di coloro che per primi hanno introdotto la stampa in Italia), e le cinquecentine e tra queste, di notevole pregio, le edizioni aldine.
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