A tutti è nota la celebre Fontana di Trevi, meno noto è il percorso sotterraneo che si estende sotto il rione Trevi. Di questo intricato dedalo di antiche vestigia fa parte l’area archeologica sotterranea del Vicus Caprarius-la Città dell’Acqua: le strutture di una domus d’epoca imperiale, il castellum aquae dell’Acquedotto Vergine ed i suggestivi reperti (tra cui il celebre volto di Alessandro helios) venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione dell’ex Cinema Trevi.
L'edificio sud, del quale si conserva buona parte dell'elevato, è costituito da grandi ambienti con volta a botte; la prima fase è anch'essa di età neroniana; in epoca adrianea due ambienti, adiacenti al vicus Caprarius, vengono trasformati in una grande cisterna per l'acqua, probabilmente il castellum aquae dell'acquedotto Vergine. In seguito al taglio degli acquedotti di Roma ad opera dei Goti di Vitige nel 537 d.C., la cisterna andò in disuso.
In epoca medievale, tra l'XI e il XII secolo, il piano di calpestio dell'area fu innalzato di circa 5 metri; su questo livello, tra il XII e il XIII vennero realizzate due distinte unità abitative con diverse fasi edilizie.
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