Il palazzo, su volere del proprietario, il banchiere Emanuele Fizzarotti, sito su Corso Vittorio Emanuele II, fu radicalmente ampliato negli anni 1905-1907 dall'ingegnere Ettore Bernich e dall'architetto Augusto Corradini. Essi accostarono liberamente il gotico veneziano all'architettura pugliese del XIV secolo. Si presenta come un imponente edificio in stile eclettico. Molti degli stilemi del romanico pugliese vengono fusi con diverse tradizioni architettoniche. C'e ragione di credere che lo stile architettonico del palazzo, alquanto ardito per la città di Bari, ma comunque coerente con gli inizi del 900, sia stato influenzato anche dai rapporti che Emanuele Fizzarotti aveva intrapreso con la "Compagnia Italo-Americana pel petrolio", con sede a Venezia.
La facciata, composta da tre piani in stile veneziano sui quali si apre un leggero loggione colonnato, è probabilmente anche un omaggio alla liberazione della città occupata dai Saraceni compiuta dalla Serenissima nel 1002. Gli interni, accessibili mediante un suggestivo androne marmoreo, ospitano diverse decorazioni che richiamano l'epoca federiciana, allegorie delle attività economiche della Puglia e simboli esoterici. L'edificio oggi è adibito ad uso residenziale, ma ospita anche un centro polifunzionale con sale per esposizioni.
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