Gli scavi condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, in collaborazione con l'Università di Torino, tra 1973 e 1979 e poi ancora nel 1984, hanno parzialmente portato alla luce una villa rustica di età romana imperiale sulle pendici sud-orientali del monte Musinè, a circa 400 metri di altitudine. La villa è costituita da un complesso di forma quadrangolare, di circa m 60 x 70, con due serie di ambienti sui lati nord e sud, con un salto di quota di quasi quattro metri tra il superiore e l'inferiore. Nello spazio libero tra i due settori, forse un grande cortile, sono presenti strutture murarie non ancora chiaramente definite. Le fasi costruttive individuate mostrano una prima, limitata, occupazione del primo quarto del I secolo d.C., cui fa seguito la realizzazione del grande complesso unitario a cavallo dei decenni centrali dello stesso secolo. In questa fase la villa assume un aspetto monumentale, con alcuni ambienti, a sud, utilizzati come bagni termali caldi (sistema di riscaldamento ad ipocausto).
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