Il Sacro Monte di Orta sorge sulla collina che si eleva al centro della penisola di Orta San Giulio, situata sulla riva orientale del Lago d'Orta. Fu realizzato su emulazione del Sacro Monte di Varallo e si inserisce nelle realtà sorte sulla spinta della controriforma per contrastare la presenza luterana. A differenza degli altri Sacri Monti, quello di Orta è l'unico interamente dedicato ad un santo, le 20 cappelle che lo compongono raffigurano infatti episodi della vita e dei miracoli di San Francesco d'Assisi. Fu edificato in tre distinti periodi, tra il 1590 e il 1788. Nel 1583 la comunità ortese decise di erigere sulla "Selva di San Nicolao" un insieme di cappelle e un convento destinato ad accogliere, per volontà di San Carlo Borromeo e dall'Abate novarese Amico Canobio, i frati francescani cappuccini.
Il complesso monumentale denominato Assisi del nord ha nella chiesa dei Santi Nicolao e Francesco, totalmente rimaneggiata nel 1600, il suo "cuore pulsante". In questo spazio sacro, un vero e proprio scrigno di tesori, recentemente oggetto di restauri, si possono ammirare opere in legno e radica di noce, quattro tele del pittore Cantalupi, secolo XVIII, una tela della scuola del Rocca, secolo XVIII, una del Busca, secolo XVIII, una quindicina di quadri di autori vari, una tela del Procaccini, secolo XVIII, e un medaglione in legno del secolo XVII. L'elemento però di maggior valore artistico è una Pietà, venerata con il titolo di Madre del Redentore. Si tratta di una scultura in legno, di fattura tedesca, che gli studiosi datano tra i secoli X e XI. La statua, incastonata in una nicchia barocca, è impreziosita da due corone, postele sul capo nel settembre 2006, che sono state create e donate da un laboratorio orafo milanese.
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