Non si conosce il periodo esatto di fondazione della chiesa, posta alle porte di Varallo, venendo da sud. L'ipotesi che essa dovesse considerarsi uno dei più antichi edifici sacri presenti in Valsesia, è stata rivista dagli studiosi in favore di una datazione verso la fine del Trecento della primitiva cappella presente in questo sito. La chiesa fu poi ampliata e profondamente trasformata nel corso del XV secolo.
Attraversato l'avancorpo, si accede all'interno della chiesa, che si presenta con una navata unica, scandita da tre campate ad arconi gotici. All'essenzialità delle linee architettoniche fa da contrappunto la ricchezza dell'apparato decorativo.
Di notevole interesse sono i dipinti contenuti all'interno della chiesa: una delle numerose testimonianze presenti nel territorio che parlano della straordinaria fioritura di artisti valsesiani avvenuta tra il XVI ed XVII secolo. Sulle pareti laterali trovano posto affreschi eseguiti tra il 1539 ed il 1562 da seguaci di Gaudenzio Ferrari, protagonista delle arti figurative in Valsesia.
Partendo dalla prima campata a destra, sono rappresentati Devoti oranti e malati giacenti nel letto benedetti da San Marco. Quella successiva ospita un dipinto del 1539, raffigurante una Madonna col Bambino tra San Marco e un santo non identificabile ed uno, del 1558, con le figure di San Marco e San Giovanni.
Nella seguente e ultima campata è affrescata una Predicazione: alcuni la identificano con la Predicazione di San Marco ad Alessandria d'Egitto altri con la Predicazione di San Paolo all'Areopago. L'opera fu realizzata da Giulio Cesare Luini, allievo di Gaudenzio Ferrari.
Sempre a Giulio Cesare Luini si deve, nella stessa campata, la raffigurazione della Conversione di San Paolo, dipinta attorno al 1562. Il debito artistico verso il suo maestro è qui visibile, tra l'altro, nei rilievi plastici già impiegati, a Varallo, nella parete di Santa Maria delle Grazie.
Sulle pareti della navata si trova una testimonianza di un altro artista valsesiano attivo nel cantiere del Sacro Monte: Pier Francesco Gianoli di Campertogno (1624 - 1690).
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