La costruzione dell’acquedotto, lungo all’incirca 4 km, ebbe inizio nel 1254 per condurre l’acqua da monte Pacciano alla Fontana Maggiore e, sotto la guida di Fra Bevignate e di Boninsegna da Venezia, fu terminato nel 1280. Senza l’ausilio di pompe o altri strumenti, ma con l’utilizzo di un condotto forzato a pressione si riuscì ad imprimere all’acqua il moto inverso; un’impresa idraulica di straordinaria arditezza. Nel 1322, come indica la targa nel bacino superiore della fontana, venne terminata la realizzazione di un altro tracciato più diretto, ma con dislivello e pressione maggiore.
L’acquedotto fu dismesso nel 1835, a causa di continui problemi funzionali e manutentivi, e se ne costruì uno nuovo con l’acqua proveniente da Bagnara di Nocera Umbra diretta al serbatoio di Monteripido. Oggi, presso il monte Pacciano, in zona San Marco e Ponte d’Oddi, sono ancora visibili i ruderi con le arcate ricostruite nel corso dei secoli in stile medievale, ormai coperte dai rampicanti.
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