Si accede alla chiesa da un piccolo portale architravato sormontato da un medaglione in stucco dove è rappresentata la stella a otto punte simbolo della “Vergine”. Nella parete di controfacciata, in una nicchia sopra il portale si trova una statua di Sant’Alessio protettore dei mendicanti.
L’architettura interna, di ordine corinzio, risulta molto pacata nel suo apparato ordinale di lesene che legano in modo sintatticamente corretto le pareti delle navate laterali con le volte. L’aula basilicale a triplice navata senza transetto di scuola gaginesca è caratterizzata da archi a pieno sesto che poggiano su colonne monolite con eleganti capitelli corinzi dove, una modesta illuminazione naturale che penetra appena dalle alte finestre laterali, crea suggestioni particolari. Presenta pregevoli addobbi di stucchi settecenteschi, gustosamente distribuiti attribuiti a Procopio Serpotta. La tribuna ottagona con cupola, progettata dal piemontese Giorgio Di Faccio, di impianto centrico, è di chiaro stile rinascimentale.
Le navate laterali sono fiancheggiate da “rientranze” ricavate dallo spessore dei muri su entrambi i lati (solo una, la seconda di destra, è una cappella profonda, intitolata a Santa Maria la Nova) dove, anche se purtroppo molte sono state trafugate, si possono ammirare ancora opere d’arte di notevole interesse e valore artistico. Il pavimento in marmo della navata centrale con stelle ad otto punte, che rimanda simbolicamente alla Vergine, è opera novecentesca realizzata su disegno di Francesco Paolo Palazzotto.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.