La cappella degli affreschi (o Brancaccio) è una cappella della chiesa di San Domenico Maggiore di Napoli affrescata da Pietro Cavallini nel 1308 circa. È di fatto l'unica cappella della chiesa che conserva un ciclo di affreschi risalente all'epoca angioina, quindi al periodo di edificazione del complesso religioso.
La cappella apparteneva al patronato dei Brancaccio e fu incaricato dell'esecuzione del ciclo di affreschi il romano Pietro Cavallini, il quale all'epoca del suo arrivo a Napoli fu ospite illustre di Carlo II d'Angiò, dando vita ad un rapporto lavorativo che legherà il pittore alla famiglia angioina fino al 1317 inoltrato, con i lavori nel coro delle monache di Santa Maria Donnaregina Vecchia. La committenza dell'opera avvenne nel 1308 circa e questa spetta all'allora cardinale napoletano Landolfo Brancaccio.
Durante i rifacimenti rinascimentali della chiesa, o comunque successivi alla sua edificazione, il ciclo della cappella così come probabilmente anche altri presenti nella chiesa furono coperti o cancellati del tutto; questo della cappella Brancaccio è infatti stato rinvenuto solo nel 1953, dopo un restauro fatto dalla Sopraintendenza che ha interessato tutta la chiesa.
Le scene ritratte nella cappella sono undici, tutte inquadrate in cornici affrescate con motivi cosmateschi, e sono inoltre suddivise in tre storie, ognuna di queste rappresentate in una delle tre pareti della cappella.
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