Cappella Palatina
Cappella / Arte Sacra / Palermo Arabo Normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale / PALERMO
La Cappella Palatina è la cappella reale e imperiale del palazzo ed è costituita da una basilica a tre navate che si trova all'interno del Palazzo dei Normanni a Palermo. L'ingresso al pubblico della chiesa è sul lato ovest del palazzo, in Piazza Indipendenza.
Fu costruita a partire dal 1129 per volere di re Ruggero II di Sicilia, costituita in parrocchia dall'arcivescovo Pietro, elevata a collegiata, consacrata il 28 aprile 1140 come cappella privata della famiglia reale dall'arcivescovo Ruggero Fesca alla presenza di numerosi prelati del Regno. I lavori furono completati nel 1143 con l'inaugurazione celebrata il 29 giugno e una elogiante omelia dell'arcivescovo di Taormina Filagato da Cerami. Un'iscrizione trilingue (latino, greco-bizantino e arabo) sull'esterno della cappella commemora la costruzione di un horologium nel 1142.
La cupola, le pareti del transetto e le absidi sono interamente decorate nella parte superiore da mosaici bizantini, tra i più importanti della Sicilia, raffiguranti il Cristo Pantocratore, gli evangelisti e scene bibliche varie. I mosaici di datazione più antica sono quelli della cupola, risalenti alla costruzione originaria del 1143. Accanto al Cristo Pantocratore sono raffigurati le gerarchie di angeli ed arcangeli, profeti, santi e gli evangelisti. Sulle arcate del presbiterio, le raffigurazioni dell'Annunciazione, della Presentazione al Tempio, nel catino dell'abside il Cristo benedicente. Di epoca posteriore (1154-66 circa) sono i mosaici recanti le iscrizioni latine che ornano la navata centrale, rappresentazioni di episodi tratti dal Vecchio Testamento, più tardi quelli delle navatelle, con le Storie di San Pietro e San Paolo.
Oltre ai mosaici di tipo bizantino, pavimenti siculo-cosmateschi, la Cappella Palatina è celebre per i soffitti intagliati, realizzati secondo lo stile dei maestri di scuola fatimide e soprattutto persiani, espressione artistica tipica degli edifici arabi del Maghreb e dell'Egitto e dell'Iran. Le muqarnas dei cassoni lignei, dipinte con immagini rare e iscrizioni cufiche, presentano ornamenti fitoformi e zoomorfi, uccelli, animali fantastici e mitologici, tra cui figure umane, quest'ultime espressamente vietate dalla tradizione musulmana immortalati in: scene di caccia, di guerra e d'amore, suonatori, danzatori e danzatrici del ventre, giocatori di scacchi.
Cospicua è la scultura plastica normanna di scuola siculo-franco-normanna costituita principalmente da alcuni capitelli della cappella superiore e dell'ambiente ipogeo, in particolare i capitelli della zona absidale e soprattutto dal notevole ambone; merita un discorso a parte il notevole candelabro pasquale, capolavoro di scultura romanica normanna.
Il tesoro della Cappella Palatina si trova all'interno della cripta. Al suo interno custodisce dei Tabulari in pergamena che vanno dal XI secolo al XVIII secolo. Altri elementi presenti all'interno del museo sono vasellame in argento sbalzato, alcuni paramenti sacri, degli oggetti liturgici, delle urne in argento e cofanetti preziosi. Altri pezzi di notevole interesse storico sono stati tolti da questa sede ed esposti all'interno della "Galleria delle Belle Arti".