Sono esposti, al primo piano del Palazzo della Cultura, oltre 400 presepi, di fattura moderna, alcuni dei quali copie di originali più antichi, creati da artisti di ogni parte del mondo, donati da un fine collezionista avellinese Andrea di Gisi.
La varietà e la composizione della donazione rendono tale collezione uno strumento particolarmente interessante dal punto di vista dell’indagine demo-etno-antropologica sull’iconografia del presepe nel mondo. Si passa da natività improntate allo stile più tradizionale, al primitivismo dei presepi africani, ai presepi realizzati con materiali riciclati e presepi in miniatura, tutti testimonianza dell’evoluzione della tradizione di matrice italiana, ma reinterpretata e riproposta in maniera assolutamente originale in altri paesi.
L’esposizione termina con il maestoso e imponente presepe donato dagli eredi del sacerdote Gennaro Penta di Fontanarosa. Risalente alla fine del ’700 consta di più di mille personaggi in legno e in abiti dell’epoca realizzati in seta di San Leucio.