Il Piccolo museo del diario illustra l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e le testimonianze autobiografiche che esso conserva. Il percorso contiene scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia. Il museo si ispira al fondatore dell'Archivio Diaristico Nazionale Saverio Tutino, cui è dedicato.
La prima stanza contiene una parete di cassetti in legno recanti storie raccontate attraverso dispositivi multimediali. I testi cartacei sono digitalizzati e caricati su un supporto multimediale; questo permette al museo di sostituire i testi esposti con i contenuti e i testi autobiografici conservati in archivio.
La seconda stanza è dedicata a Saverio Tutino, fondatore nel 1984 dell'Archivio Diaristico Nazionale. A lui si deve l'idea di raccogliere in questo museo gli scritti autobiografici delle persone comuni e quella di istituire un premio annuale per il miglior manoscritto giunto a Pieve Santo Stefano ogni anno, il quale ha poi assunto il nome di Premio Pieve Saverio Tutino.
La terza stanza è dedicata a Terra matta, autobiografia di Vincenzo Rabito pubblicata poi da Einaudi. Dal suo libro è stato tratto il documentario Terramatta, Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano diretto da Costanza Quatriglio, oltre a delle versioni teatrali, una rappresentata da Vincenzo Pirrotta ed una da Stefano Panzeri.
La quarta stanza è dedicata a Clelia Marchi e al suo interno è esposto il lenzuolo su cui scrisse la sua autobiografia, dopo la morte del marito. A illustrare le testimonianze del museo sono le voci di Donatella Allegro, Andrea Biagiotti, Grazia Cappelletti, Simone Cristicchi, Diego Dalla Casa, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maya Sansa, Massimo Somaglino.