L'opera fu realizzata nel 1490 e il 1495 da Matteo Carnilivari, noto architetto del tempo, ma il maestoso progetto venne realizzato solo in parte concentrandosi soprattutto sul lussuoso interno che ha convinto illustri ospiti tra cui l'imperatore Carlo V nel 1535 e Don Giovanni d'Austria nel 1576 a soggiornarvi. Dopo i rimaneggiamenti seicenteschi il palazzo si mostra ora come uno splendido edificio in stile gotico-catalano con balconi e portale barocchi, dovuto ai successivi proprietari, i Moncada principi di Paternò, e un loggiato a doppio ordine interno con un vasto giardino dove era ospitata la statua del Cavallo Marino, oggi risistemato a piazza S. Spirito e che si estendeva fino alla Basilica La Magione.
L'ingresso originario consiste in un portale ad arco policentrico con ghiera a bastone su fasci di colonnine. Esso si incastra in un complesso sistema di cornici aggettanti che si congiungono dando forma al rombo nel quale, ancora oggi, anche se con qualche difficoltà, è possibile ammirare lo stemma della famiglia degli Ajutamicristo.
Oggi una porzione, un tempo proprietà dei Tasca, è posseduta dalla Regione Siciliana e la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo vi presenta una ricca collezione lapidea e scultorea, tra cui opere di Domenico Gagini, Ignazio Marabitti e le due stele Mellerio, commissionate ad Antonio Canova nel 1812 da Giacomo Mellerio. In altre sale espositive sono conservate le carrozze della collezione Martorana Genuardi. Le due collezioni sono aperte al pubblico.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.