Il museo evita scientemente l’esposizione meramente estetica e fine a sé stessa di minerali, fossili e quant’altro non sia strettamente funzionale allo sviluppo di un percorso che ha inizio con la sala dedicata alla geodiversità cioè, in sostanza, alle particolarità geologiche della Vena del Gesso, per concludersi con una sala dedicata alla sua biodiversità.
E appunto i fenomeni carsici della Vena del Gesso offrono gli spunti multidisciplinari che sono sviluppati lungo il percorso museale: si va dalla genesi della Vena del Gesso per affrontare poi, via via, l’evoluzione delle sue grotte, l’idrologia sotterranea, i fossili e i pollini rinvenuti negli ambienti sotterranei, la fauna ipogea, con particolare riguardo agli invertebrati e ai chirotteri. Ampio spazio è poi dedicato all’interazione antropica: dalle frequentazioni protostoriche alle cave di lapis specularis; dagli studi e dalle esplorazioni dei gruppi speleologici alle distruttive modificazioni ambientali degli ultimi decenni.
La struttura ospita anche un punto ristoro, nonché un ostello.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.