Il piccolo locale conserva l'aspetto caratteristico che ebbe sino agli inizi del '900. Il soffitto basso, il pavimento consunto, le pareti a calce, i banchi di scuola, la grossa stufa, alimentata con i pezzi di legno che ogni bambino portava con sé, tutto riconduce il visitatore al mondo delle scuole di montagna del passato.
Nella bacheca a muro è esposto materiale didattico: registri, quaderni, un cartellone per esercitarsi nella pronuncia. Si noteranno due elementi: anzitutto la presenza di una Bibbia, testo usato non solo in ambito religioso ma come manuale di lettura, spesso unico libro disponibile a scuola e in casa. Il fatto non è casuale e attiene alla concezione stessa della fede evangelica che ne fa il testo di riferimento fondamentale.
Il secondo elemento caratteristico è la presenza di materiale in lingua francese: sino a fine Ottocento nell’ambiente valdese fu usata sia a scuola sia in chiesa. Superfluo dire che questo bilinguismo costituiva un fatto importante in ambiente di frontiera di forte emigrazione.
Interessanti sono pure i quadri appesi alle pareti. La presenza del ritratto di Charles Beckwith, “benefattore dei valdesi” è comprensibile; lo è meno l’oleografia di Gesù benedicente i bambini. Quando in virtù del Concordato del 1929 venne resa obbligatoria l’esposizione del crocifisso nelle scuole, i valdesi si opposero naturalmente a questa norma in casa propria e venne loro concesso di sostituirlo con questa immagine del Cristo, riproduzione di un famoso dipinto inglese.