Si tratta di un museo parrocchiale che ha il suo nucleo principale di reperti in oggetti sacri ma per la particolarità del Santuario della Madonna di Portosalvo protettrice dei marinai in un paese in cui il 70 % degli uomini era dedicato da sempre ad attività collegate al mare ed alla navigazione. Raccoglie ed espone reperti di interesse anche demo antropologico come una collezione di foto delle processioni nel secolo scorso nelle rovine del paese post terremoto dell’8 settembre 1905 e prima della ricostruzione dello stesso e gli argenti ed i paramenti sacri donati dagli equipaggi dei velieri di Parghelia che commerciavano con il resto dell’Italia, ma anche con l’Europa, nel ‘700 ed ‘800.
Gli ex voto ottocenteschi portano le località del naufragio dall'Irlanda al Golfo di Guascogna fino a Capo Horn.Un'altra collezione, molto cuirosa, è quella composta dagli oggetti riportati a casa dai marinai. Oggetti di uso comune a bordo e souvenir da tutto il mondo: dalle vasi cinesi e giapponesi, ai vassoi brasiliani, alle statue africane e caraibiche.