Il nuovo museo MuMAB sorge nell’area del Parco dello Stirone e Piacenziano, presso il Podere Millepioppi, ed è amministrato in collaborazione con l’Ente di gestione dei Parchi del Ducato con finalità sociali e culturali.
Il museo è composto di due Sezioni:
La sezione “Geopaleontologica” conserva uno dei più ricchi e scientificamente interessanti patrimoni paleontologici recuperati nel Bacino Padano. I reperti sono frutto di lunghe ricerche e scavi curati da Raffaele Quarantelli (1930 – 2004) e altri paleontofili salsesi, nell’alveo del torrente Stirone dalla seconda metà del 1960, allorquando l’intensa erosione di fondo operata dalle acque del torrente portò alla luce una serie di sedimenti così ricchi di reperti fossili da suscitare l’interesse della popolazione locale e del mondo scientifico internazionale. La visita al Museo permette dunque di scoprire i processi evolutivi che hanno portato alla nascita del Bacino Padano e ne hanno governato l’evoluzione tra il Miocene Medio (circa 14 milioni di anni fa) e il Pleistocene Medio (500 mila anni fa).
Il percorso prosegue con la sezione dedicata alla “biodiversità perduta”, dove spicca, per completezza ed interesse scientifico, l’unico esemplare al mondo della balenottera “Plesiobalaenoptera quarantellii” recuperata nel 1985 quando l’erosione del torrente Stirone portò alla luce questo scheletro quasi integro risalente all’inizio del Tortoniano (10-11 milioni di anni fa).
Molto suggestiva la “sala immersiva” che proietta il visitatore nell’atmosfera silenziosa ed avvolgente del mondo sottomarino: in essa è conservato lo scheletro della balenottera “Matilde”, tra le cui vertebre sono stati ritrovati i denti di uno squalo. Tutto ciò fa supporre che la balenottera avesse subito l’aggressione di uno o più squali. Proprio la riproduzione di un grande esemplare di squalo ed una videoproiezione raccontano come la morte del cataceo riesca ad innescare meccanismi alimentari e a concretizzare la catena alimentare.