Martino Vittorio Norberto Dolci nasce nel 1912 a Brescia, nel quartiere popolare del Carmine. Dopo gli insuccessi scolastici, decide di dedicarsi alla pittura. Nel 1929 inizia a frequentare la scuola di figura dal vero, nota allora come "scuola del nudo", presso l'ex convento di S. Barnaba di Brescia, dove incontra tutti i futuri protagonisti della pittura bresciana del Novecento, da Oscar Di Prata a Enrico Ragni.
Nel dopoguerra dipinge sempre più incessantemente; arrivano i primi riconoscimenti nazionali ed espone in varie città fuori Brescia. Dalla sua città però Martino se ne distacca poco e malvolentieri. Brescia è per lui fonte di ispirazione continua, con le sue piazze, i suoi edifici, i vicoli stretti, i Ronchi in fiore; è ammaliato dagli scorci di Montisola, dalle nevicate della Valsabbia e Valtrompia: sono questi i soggetti su cui ritorna più e più volte, registrando le variazioni di colore del paesaggio nel corso delle stagioni.
Gli anni ‘60 -‘70 sono quelli della sua definitiva affermazione: è ormai uno dei pittori più noti e amati dai bresciani. Ma sono anche gli anni del ricovero ospedaliero e della depressione; ne riuscirà ad uscire lentamente, ma non del tutto. Compagno di vita e di avventure è l’inseparabile fratello Giovanni, con cui convive fino alla morte in un piccolo appartamento nel centro di Brescia.