Le sculture di Marino Marini, ospitate nell'ex chiesa di San Pancrazio, hanno forme aspre ed essenziali e fra i soggetti più ricorrenti il Cavallo e cavaliere, esplorato in tutta una gamma di pose e stati d'animo, dalla stanchezza al pericolo all'erotismo, e la Pomona, cioè la tradizionale figura femminile tondeggiante e spesso gravida simbolo di fecondità dal tempo degli etruschi.
I quasi duecento pezzi sono disposti secondo un ordinamento tematico che permette al visitatore di accostarsi con libertà al mondo dell'artista, fatto di cavalieri, Pomone e ritratti. L'allestimento museale rispetta con grande sensibilità le indicazioni di Marini nella scelta dei materiali e dell'illuminazione naturale degli ambienti, creando un raro effetto di armonia tra il contenitore e le opere. Il percorso si snoda su più livelli: le sculture, in bronzo e in cemento, sono distribuite su tutti i piani, mentre su quote diverse sono dislocati gessi policromi e tele, ritratti e disegni. La molteplicità delle tecniche esperite offre un'ulteriore testimonianza degli interessi dell’artista per le possibilità espressive della forma.