Lo scultore Pietro della Vedova, su esempio del maestro Vincenzo Vela, volle costruirsi una Casa-museo nel paese natio, donando alla comunità circa duecento gessi che furono trasportati dall'atelier torinese a Rima San Giuseppe con non poche difficoltà, ma l'artista morì prima della fine dei lavori.
La costruzione dell'edificio e l'allestimento al suo interno vennero realizzati secondo il volere dell'artista: grandi finestroni per offrire la luce necessaria ad un laboratorio di scultura e la disposizione dei gessi collocati sul pavimento e allineati su mensole sospese.
Le due uniche sale sono separate da un'apertura decorata con lesene in gesso di chiara ispirazione teatrale.
La Gipsoteca conserva oggi un discreto numero di bozzetti in terracotta ed in gesso che rappresentano l'intero operato dell'artista.