Il Museo diocesano di Asti, è uno spazio museale, aperto al pubblico nell'anno 2010 con l'intento di conservare il patrimonio artistico della diocesi astigiana. Situato nell'aula dell'ex chiesa di San Giovanni, nel più ampio complesso della Cattedrale di Santa Maria Assunta, il museo è ancora in fase di completamento. Gli spazi espositivi vengono utilizzati periodicamente per mostre temporanee. Le opere esposte provengono dalla Cattedrale di Asti, dalla Collegiata di San Secondo e dalle altre chiese della Diocesi che hanno scelto questo spazio espositivo per conservare i loro oggetti liturgici di pregio.
Collocato in origine nel presbiterio del Duomo di Asti, il coro datato 1477, è oggi conservato in una versione rimaneggiata, con 21 seggi completi e 7 dossali scolpiti, rispetto all'originale che possedeva due ordini di sedili composti rispettivamente di 36 e 26 seggi (come da Capitolo del Duomo). L'opera è attribuita a Baldino da Surso, grazie alla firma dello stesso autore rinvenuta su una fiancata del coro, all'interno di una scritta latina ("1477 giorno 20 del mese di ottobre quest'opera fatta da Baldino Da Surso di Pavia"). Lo scultore di origine pavese realizzò nella sua bottega le figure dei santi presenti sui dossali, intagliandole in uno stile tardo gotico, tipico dei manufatti lignei della seconda metà del '400, epoca di transizione verso il Rinascimento. Alla sinistra del Vescovo sono rappresentati i quattro evangelisti, mentre alla destra i quattro dottori della chiesa: Sant'Agostino, San Girolamo, San Gregorio Magno e Sant'Ambrogio (seggio andato perduto). Alcune figure, tuttavia, mostrano differenze visibili nello stile della realizzazione delle vesti, e vengono pertanto attribuite ad un suo allievo probabilmente di origine nordica (di area svizzero-tedesca).