La sezione di Villa Lagarina, facente parte del Museo diocesano tridentino di Trento è stata realizzata in accordo con il comune e la parrocchia di Villa Lagarina, con sede nel palazzo Libera (XVIII secolo).
Nel 1773 l'edificio era ancora di proprietà dei Gasperini, nella persona di Gian Carlo. In ossequio ad una tendenza particolarmente diffusa in valle, nel corso del secolo vennero attuati importanti interventi decorativi volti a nobilitare alcune sale del primo piano e in particolare il salone, ornato da eleganti cornici in stucco lungo le pareti a profilare campiture affrescate, occultate all'inizio del XX secolo con le raffigurazioni a tempera di una veduta portuale e una scena campestre alternate a composizioni con cornucopie e racemi tra stilizzate figure mitologiche.
Datano tra XVIII e XIX secolo anche le raffinate decorazioni a stucco delle altre sale del primo piano, realizzate probabilmente in concomitanza con l'acquisto dell'immobile da parte della famiglia Libera, proprietaria della dimora fino agli anni Ottanta del Novecento. Nacque nel palazzo il celebre architetto Adalberto Libera (1903-1963) al quale si deve la grande scultura intitolata La Madre situata nel giardino, un'opera databile alla metà degli anni Venti, carica di umana pietà.