Il Museo delinea principalmente la storia della Diocesi di Santa Lucia, la più antica del mondo cattolico, attraverso una raccolta delle opere di arte sacra provenienti dalla Basilica Cattedrale e dalle altre chiese della Diocesi.
La sezione etno-antropologica raccoglie strumenti e oggetti dell’antica civiltà rurale che proiettano il visitatore in un’altra dimensione e in un’altra epoca storica, quando il tempo era scandito dal ritmo delle stagioni e ogni oggetto era funzionale alle necessità degli abitanti che vivevano nel Casale di Santa Lucia.
La seconda sala è un caratteristico ambiente in cui ha trovato collocazione “u pagghiaru”, l’antico rifugio dei pastori anche nei rigidi inverni. Al suo interno vi sono il giaciglio, il focolare e il pentolone. Esso è stato realizzato in scala con massi in pietra non lavorati, senza ausilio di leganti o malta, sfruttando solo l’angolosità della pietra.
La sezione storico-artistica ospita nella quarta e quinta sala, una collezione di paramenti e arredi sacri. Fra gli oggetti liturgici spiccano i reliquiari anatomici d’argento dei Santi Patroni Lucia e Biagio, gli ex voto di Santa Lucia, ostensori, calici, pissidi e incensieri, capolavori realizzati dai più rinomati argentieri palermitani e messinesi come Francesco Bruno, con le più sofisticate tecniche di sbalzo, cesellatura e incisione.