Il Museo, ospitato da Villa Silvia-Carducci, espone preziose macchine sonore d’epoca e propone un percorso articolato in sette sale e in altrettante ambientazioni: la hall di un tipico Grand Hotel novecentesco con strumenti a contrappeso e a molle; la Stanza delle piazze, dedicata ai grandi organi da fiera con il grande organo Gavioli a duecento canne che funzionava per mezzo di cartoni forati; una tenda da guerra cinquecentesca che ospita la riproduzione funzionante di un tamburo meccanico disegnato da Leonardo; un salotto di fine Ottocento con strumenti utilizzati nelle abitazioni dell’alta borghesia del tempo come organi da casa a manovella con musiche “incise” su dischi di metallo o rotoli di carta; una strada popolata da piani a cilindro e organi portatili che venivano suonati da saltimbanchi e suonatori girovaghi e diffondevano le canzoni e i motivi più in voga; la Sala della registrazione sonora dedicata a Thomas A. Edison e alle strumentazioni originali per registrare musiche e parole.
Seguono la Stanza della Regina, allestita ai primi del Novecento per accogliere la Regina Margherita in visita, che espone un piano melodico costruito a Bologna da Giovanni Racca ed effettivamente appartenuto alla sovrana.