La raccolta degli esemplari anatomici che compongono il Museo di Anatomia Patologica fu iniziata, alla fine dell’800, da Ettore Marchiafava e trovava collocazione nell’Ospedale S. Spirito, sede delle attività della Facoltà medica della Sapienza. La raccolta originale, portata nell’attuale sede del Policlinico Universitario, andò quasi completamente distrutta durante il bombardamento di San Lorenzo (marzo 1944) e ne fu riavviata la ricostruzione nel 1950, sotto l’impulso di Antonio Ascenzi. Da allora, la collezione mussale è stata arricchita con la documentazione di malattie che andavano via via modificandosi o che hanno fatto un’inedita comparsa (come l’AIDS).
Il Museo dispone attualmente di un’ampia raccolta di campioni anatomopatologici, di provenienza autoptica e chirurgica. La casistica più completa e interessante è quella di Patologia Cardiovascolare, ricca, tra l’altro, di circa 900 cardiopatie congenite in storia naturale.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.