Il Museo, voluto e allestito da Monzino nel sottotetto della Villa, raduna attrezzature, fotografie, reperti e cimeli delle sue imprese che, in compagnia delle guide del Cervino, lo hanno portato sulle Alpi, le Ande, le montagne d’Africa e Groenlandia, e fino alle prime conquiste italiane di Everest e Polo Nord.
Tra i manufatti, si distinguono le circa trecento statuette in osso e avorio della collezione Inuit, ricevute in dono dagli amici del popolo artico o acquistate da Monzino tra gli anni Sessanta e Settanta. Di questi, un cospicuo nucleo è rappresentato dai “tupilak”, statuette rituali costituite in parte da elementi umani e animali, al centro di un particolare rito sciamanico destinato a colpire una vittima designata.