La collezione di 78 icone russe, raccolta a Firenze già dai Medici e soprattutto dai Lorena nel corso del Settecento e del secolo successivo, è esposta al piano terreno di Palazzo Pitti nelle sale che facevano parte dell’appartamento d’estate.
Tra le opere più pregiate della collezione, sono da segnalare i due pannelli che compongono il Menologio, il calendario delle festività religiose ortodosse divise per semestri: ogni pannello si compone di venti file orizzontali con scene sacre e figure di santi, ciascuna identificata da un'iscrizione. L'icona con Santa Caterina d'Alessandria, è databile al 1693-1694 grazie al punzone nella oklad di argento dorato. La principessa martire è raffigurata con attributi molto simili a quelli rappresentati nell'arte occidentale: la palma e la ruota del martirio, i libri e la sfera armillare che alludono alla sua vasta conoscenza. L'opera è attribuita all'atelier del Palazzo dell'Armeria, la bottega che lavorava alla corte dello zar nel palazzo del Cremlino a Mosca, ed è affine allo stile di Kiril Ulanov, uno dei più noti maestri fra XVII e XVIII secolo.