Nel cortile degli Incurabili, tra l’elegante piperno, le corti cinquecentesche e le antiche sale dell’ospedale fondato dalla beata Lorenza Longo, si respira un barocco un po’ speciale: qui l’arte aiuta a guarire. Il Museo delle Arti Sanitarie accoglie il pubblico negli ambienti dell’ex-monastero delle Convertite, nel nucleo più antico dell’imponente complesso degli Incurabili. Vecchi ferri chirurgici, farmacie portatili, antichi strumenti medici, stampe anatomiche e libri sono disposti tematicamente e voglio no salvare la memoria della Scuola Medica Napoletana: oltre cento pezzi esposti nelle prime due sale del Museo illustrano le prati che operatorie di un tempo e le straordinarie vicende dell’Ospedale del Reame.In questo Ospedale nascono le specialità mediche e le discipline sanitarie.
La visita inizia dalla sala Cotugno e prosegue nella sala Cirillo attraversando suggestivi allestimenti suggeriti dalla insolita bellezza della scenografica architettura dell’edificio. Gli oggetti e i libri raccolti aprono la mente sulle proprie radici a tutti gli operatori della Sanità ed aiutano a capire ai non addetti ai lavori l’evoluzione di una scienza in cammino che qui a Napoli realizzò molti primati.
Il luogo più bello dell’incontro tra scienza e arte è certamente la Farmacia storica negli Incurabili, che è anche la parte più mirabile e meglio conservata dell’antico ospedale del Reame. Insuperato capolavoro del barocco-rococò, è al tempo stesso efficiente laboratorio del farmaco ed intrigante luogo di rappresentanza per l’élite scientifica dell’Illuminismo napoletano.