L’ingente patrimonio del Museo è costituito da documenti, foto della polizia sugli internati relative alle loro caratteristiche fisiche e psicologiche, i testi dei provvedimenti presi per ciascuno di essi, le lettere familiari e gli oggetti personali ecc.; il percorso storico si snoda negli antichi padiglioni, oggi del tutto ristrutturati ma presto affiancati da un padiglione tipo originale allestiti a sede museale.
La prima sala funge da punto per la distribuzione e vendita del materiale bibliografico e informativo, la seconda espone numerosi documenti sui deportati (schede biografiche, foto ecc.), pannelli didattico-informativi sulla tipologia dei deportati a Ferramonti (comunisti, antifascisti e chiunque fosse stato dissidente) e una sala conferenze: la terza sala comprende invece tre grandi locali con fotografie storiche relative al Campo (è stato anche rinvenuto un filmato inedito del sergente inglese Hopkinson sulla liberazione del campo), altre relative ai bombardamenti e alla città di Cosenza e inoltre teche con oggetti personali dei deportati (coperte, occhiali, testi, documenti ecc.) e una statua raffigurante l’Agonia e la Morte. Dal 2009 è stata aggiunta una sezione fotografica sulla Shoah.
I video storici e di testimonianze sulla vita nel campo di Ferramonti concludono la visita rendendola un episodio unico della vita di qualunque cittadino e spettatore e dimostrano quali fossero le attitudini e le possibilità di chi fu internato al campo di Tarsia.