Il museo fu ideato e fondato dal comune di Campo Ligure e dal commendatore Pietro Carlo Bosio nel 1984 che donerà alla collettività una raccolta preziosa, frutto della ricerca di tutta una vita, di gioielli raccolti per il mondo. Ad oggi viene ritenuto il principale centro europeo di documentazione sulla filigrana.
La collezione, per lo più donata da privati, comprende oggetti risalenti a differenti epoche e raggruppati secondo le aree geografiche di provenienza; in questo modo è possibile distinguere le varie scuole di lavorazione della filigrana. Ampio spazio è dato alla filigrana italiana che presenta come città protagoniste: Genova, Venezia, Cortina d'Ampezzo, Firenze, Roma, e Trapani.
Gli oggetti esposti nel Museo sono raggruppati secondo le aree geografiche di provenienza; è possibile così individuare le differenze tra le varie scuole di lavorazione. Ampio spazio è dato alla filigrana italiana che presenta come città protagoniste Venezia, Genova, Cortina d'Ampezzo e Firenze. Caratteristico della Cina ad esempio è l'utilizzo di un filo d'argento tondo sottile quanto un capello umano e l'impiego di materiale quali l'avorio, la tartaruga o i gusci di noce come supporto alla filigrana. La filigrana russa e quella nepalese si distinguono invece per il largo impiego di smalti con particolare attenzione ai colori. Quella indiana la si riconosce attraverso la varietà di oggetti legata agli usi del posto.