Il museo della Comunità è una raccolta di opere provenienti da donazioni, lasciti ma anche da acquisti effettuati nel corso della sua plurisecolare storia. Nella prima metà del novecento diverse opere formavano una pinacoteca che costituì la base intorno alla quale si formò l’attuale museo. Esso nella nuova sistemazione si presenta diviso in due sezioni principali, una parte dedicata alle opere appartenenti alla tradizione ortodossa mentre un’altra contiene opere d’arte europea occidentale.
Nella parte delle opere sacre ortodosse troviamo icone dal XV al XX secolo appartenenti a diverse aree di produzione che vanno dall’area greca a quella delle isole dell’ Egeo, dello Ionio, di Creta, a quelle russe, slave, medio-orientali, a quelle particolarmente suggestive realizzate dai monaci del Monte Athos sino a quelle realizzate in area veneta e a Trieste da pittori greci qui operanti. Troviamo inoltre il notevole Epitaffio, in legno intagliato dorato realizzato probabilmente a Venezia nel 1823 sotto la guida del pittore corfiota Michael Speranza che negli stessi anni partecipava alla decorazione della chiesa di San Nicolò.
L’altra metà degli ambienti riservata all’arte occidentale, contiene opere della tradizione cattolica, come una “Sacra conversazione” di scuola veneta del ’500, l’ importante “Presentazione della Vergine al Tempio” del Maestro delle storie di Sant’Agnese, un allievo del Bramantino anche del ’500, o la squisita “Susanna e i vecchioni” opera fiamminga del ’600.