Le sale del Museo della Cattedrale di San Zeno accolgono importanti arredi liturgici appartenuti alla cattedrale di Pistoia nel corso di più secoli. L’allestimento e l’ambientazione di queste importanti opere risultano ancora più suggestivi grazie alla possibilità di ammirarle in ambienti a loro contemporanei e connessi al culto. Un luogo particolarmente ricco di fascino evocativo è costituito dalla “sagrestia d’i belli arredi” di dantesca memoria (Inferno, XXIV canto), all’interno della quale si svolse il famoso crimine di “Vanni Fucci bestia”. Altro contesto ricco di spunti di riflessione è costituito dalla Cappella di San Niccolò, cappella privata del vescovo, realizzata sul modello del culto di San Giacomo di Compostela, affrescata nel corso del XIV secolo e che, tra la fine del XIV e gli inizi del XV secolo fu sconsacrata per diventare una prigione. Sulle pareti sono ancora parzialmente leggibili le scritte graffite dai prigionieri rinchiusi.
La raccolta del museo della cattedrale presenta oreficiere medievali e rinascimentali di straordinaria importanza come la Croce detta di Sant'Atto opera di manifattura tedesca (1280 c.), il Calice detto di Sant'Atto opera di Andrea e Tallino di Ognibene (1286), il reliquiario di San Zeno opera di Enrico Belandini (1369), il reliquiario della Vergine opera del maestro fiorentino Rombolus Salvei (1379); il reliquiario di San Jacopo opera di Lorenzo Ghiberti (1407), il reliquiario di Sant'Eulalia opera di Maestro Gualandi (1444).