La raccolta museale dell'Arsenale propone innanzitutto una serie di testimonianze sull'evoluzione degli strumenti di orientamento nautico tra cui la bussola che, "inventata" secondo la tradizione dell'amalfitana dell'amalfitano Flavio Gioia nel 1302, rivoluzionò le tecniche di navigazione aprendo la via dell'oceano verso il "nuovo mondo" e sulla "Città - Stato", sorta nell'839 e rimasta politicamente indipendente fino al 1135.
Vengono esposte opere e cimeli che rappresentano le fondamentali realtà storiche che consentirono e connotarono l'autonomia politica di Amalfi e il suo progresso sociale nel diritto e nella floridità economica: le Pandette di Giustiniano, trafugate dai Pisani nel saccheggio di Amalfi del 1135 e presentate nella riproduzione anastatica del 1910, la Tabula de Amalpha, codice del diritto della navigazione nel Mediterraneo, diffusamente in vigore fino al sec. XVI, le Consuetudines Civitatis Amalphiae del 1274 in artistica riproduzione, il Tarì la moneta amalfitana che ebbe corso in molti paesi rivieraschi del Mediterraneo.