Il Museo dell'Opera del Duomo di Firenze raccoglie opere d'arte provenienti dal complesso sacro del Duomo, Battistero e Campanile di Giotto, con un nucleo importantissimo di statuaria gotica e rinascimentale. Tra le opere più importanti, lavori di Andrea Pisano, Arnolfo di Cambio, Nanni di Banco, i rilievi originali della Porta del Paradiso di Ghiberti, la Pietà Bandini di Michelangelo ed una delle più ampie collezioni al mondo di opere di Donatello, seconda solo al Museo nazionale del Bargello.
Il museo che sorge ora ha origini remote: inizialmente era un fabbricato utilizzato dal 1296 per ospitare l'Opera del Duomo, un'istituzione laica, fondata dalla Repubblica Fiorentina, formata da amministratori, artisti e operai che si dovevano occupare della costruzione della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Nel 1400, per esigenze di spazio, l'Opera traslocò in quella che è la sede attuale, un palazzo costruito su un precedente casolare confinante con i forni della bottega di Lorenzo Ghiberti (gli stessi dove l'artista fuse le sue Porte di bronzo per il Battistero). Qui inoltre, intorno al 1500, Michelangelo scolpì il celebre David, riciclando un blocco di marmo parzialmente usato dell'Opera del Duomo.
Ad oggi il museo espone un gran numero di capolavori che offrono una panoramica completa dello sviluppo della scultura fiorentina dal Trecento al Cinquecento. Fra le opere più importanti le formelle originali di Lorenzo Ghiberti della Porta del Paradiso del Battistero; le sculture di Arnolfo di Cambio, provenienti in larga parte dall'antica facciata della cattedrale; le cantorie del Duomo di Donatello e di Luca della Robbia; le opere staccate dal campanile come le formelle di Andrea Pisano, le sculture di Donatello come il Profeta Abacuc (soprannominato dai fiorentini lo Zuccone per via del cranio calvo); la Maddalena penitente, sempre di Donatello, una commovente scultura lignea; la Pietà di Michelangelo (1548-1555), un'opera tarda concepita forse come monumento per la sua sepoltura.