I materiali storici del Museo del Risorgimento possono essere ricondotti a due periodi fondamentali, il 1848-49 e il 1859-61. Sono quasi 600 i pezzi complessivamente inventariati, di cui una parte (poco più della metà) in esposizione. Nell'insieme la raccolta offre un multiforme repertorio di testi, manifesti, giornali, pubblicistica d'epoca, ma anche di divise, armi, ritratti, documenti di varia natura in grado di tracciare un profilo dettagliato dei movimenti risorgimentali piacentini, degli ideali che li animarono e al tempo stesso capaci di ricreare il clima di tutta un'epoca densa di eventi.
La documentazione inizia con l'età napoleonica e prosegue con la sovranità di Maria Luigia d'Austria sul ducato di Parma e Piacenza, i rivolgimenti del 1831 e del '48, con la fusione al Piemonte, che valse a Piacenza la definizione di città Primogenita, con il ritorno dei Borboni, fino all'assassino del duca e al plebiscito definitivo per l'annessione al Regno Sardo.