Il Museo dei mobili e delle sculture lignee del Castello Sforzesco espone una nutrita collezione di mobili con una particolare attenzione per la storia del mobile lombardo. Gli ambienti espositivi del museo, ordinati cronologicamente a partire dal XIV secolo fino ai giorni nostri, sono situati in contiguità con le sale della pinacoteca situate anch'esse al primo piano della corte ducale del castello.
Oltre a mobili del ventesimo secolo targati tra gli altri da Alberto Issel, Carlo Bugatti e Ettore Sottsass, sono esposte anche opere artigianali di importanti ebanisti sia italiani (sempre con un occhio di riguardo per la corrente lombarda) che europei come Giuseppe Maggiolini, nonché arredi sia ad uso domestico che religioso risalenti a diverse epoche.
Sono inoltre esposte anche una serie di sculture lignee e vari oggetti d'arte decorativa come ceramiche o servizi da tavola tra i quali, per esempio, un servizio da tè disegnato da Giò Ponti.
Tra le opere di maggior interesse vi è da annoverare la camera di Griselda caratterizzata da decorazioni tardo medievali sull'ultima novella del Decamerone ed illustranti la storia del marchese di Saluzzo e del suo matrimonio con Griselda. La stanza è stata ricostruita con affreschi quattrocenteschi staccati dal castello di Roccabianca (nel parmense) e riproposta all'interno di una sala del museo mantenendo comunque fede alle proporzioni originali.