Il “museo è allestito al piano superiore di Villa Asquer, dove un tempo si svolgeva la vita familiare. All’interno della collezione, un posto di riguardo è riservato alle launeddas, strumento sardo per eccellenza. Una intera parete ne ospita un ricco assortimento, la cui collocazione su cinque righe rimanda all’idea del pentagramma. Una raccolta non solo da vedere ma soprattutto da sentire, attraverso la diffusione nella sala delle melodie dell’antico strumento in canna eseguite dal vivo dal maestro Franco Melis. La canna è un materiale ricorrente negli strumenti della collezione, dal momento che il territorio ne offre di ottima qualità: sono innumerevoli gli esemplari di benas, sulitus e pipaiolus prodotti con canna isperrada, cannuga, sarragia, che trovano collocazione nelle vetrine.
Il percorso museale dà spazio anche agli strumenti a percussione, come i tumbarinos e gli afuente, agli strumenti da strepito utilizzati durante i riti della Settimana Santa, come le taulitas e le matracas, nonché a fonografi, grammofoni, giradischi e fisarmoniche.