Nella sede centrale di Viale Giolitti, l’allestimento è stato progettato per riflettere i due filoni principali di attività del Museo: la ricerca e la didattica.
La sala 1, progettata per avere un carattere introduttivo in chiave cronologico-culturale, è dotata di 9 diorami dedicati alle fasi dell’evoluzione biologica e culturale dell’uomo dal Paleolitico Inferiore all’Età del Ferro. Per quanto riguarda le didascalie dei diorami, sono stati adottati tre livelli di linguaggio, indirizzati rispettivamente alla scuola elementare, media inferiore e media superiore: pertanto si passa dal testo a caratteri tipografici più grandi e più semplici agli altri due dai caratteri più ridotti e dai contenuti più complessi. L’arredo della sala è costituito da pannelli a parete e da vetrine per l’esposizione dei reperti.
La sala 2, dedicata all’arte rupestre europea, è caratterizzata dall’esposizione di calchi in gesso di incisioni rupestri, ottenuti per mezzo del cosiddetto “SRB System”, procedimento archeologico peculiare caratterizzato dall’impiego di resina termoplastica, messo a punto nel laboratorio operante presso il Centro Studi in collaborazione con CNRS francese, che opera anche per il trattamento di riproduzione dei reperti archeologici. Fra le riproduzioni di celebri incisioni rupestri, che fanno della collezione del Museo di Arte Preistorica di Pinerolo un unicum in Italia, figurano tra l’altro il “Toro di Papasidero” (Calabria), attribuito al Paleolitico Superiore (12.000 a.C.) ed il “Capo tribù di Monte Bego” (Francia) del Bronzo Antico (2.000 a. C.).
La sala 3 è infine dedicata alle ricerche condotte nel Pinerolese ed ai risultati cui esse hanno portato: vi sono esposti calchi di incisioni rinvenute in alcuni dei più importanti siti archeologici dell’area pinerolese (Rocca di Cavour, Val Chisone e Val Pellice).